Andare a fare un “rebechin” (spuntino) in una delle tante Osmize del Carso, per i triestini è un’usanza molto seguita, direi un vero e proprio “must”!

Se vieni a visitare Trieste o i suoi dintorni ti consiglio di vivere un’esperienza autentica, da vero triestino, recandoti in uno di questi tipici punti di ristoro…leggi tutto l’articolo e troverai la lista di quelli che a mio parere sono i migliori.

Sul territorio triestino, soprattutto in Carso, le Osmize sono davvero tantissime.

Le Osmize del Carso, tra gusti, sapori e tradizioni.
Osmizza Gabrovec Ivan a Prepotto

Osmize del Carso, cosa sono e qual’è la loro origine

Le osmize sono luoghi semplici, sono i giardini, le corti, le case dei contadini che aprono le porte agli avventori circa tre volte all’anno, per un numero variabile di giorni. La differenza con gli agriturismi è che non hanno nulla di cucinato, non vi è la presenza della cucina e gran parte di quanto servito dev’essere di produzione propria.

Vediamo da dove ha origine la consuetudine di “andar in osmiza”.

La storia delle Osmize risale al tardo 1874, quando sotto l’Impero di Maria Teresa d’Austria fu permesso ai contadini abitanti sull’altopiano carsico la vendita a terzi dei prodotti di propria produzione. Pena la confisca della merce però, le abitazioni interessate dovevano esporre una frasca (ramoscello di foglie) e una freccia ad indicarne la presenza, tutt’ora ben visibili passando lungo strade e stradine del Carso. Il nome è di derivazione slovena, “osem” significa otto, e stava ad indicare il periodo di 8 giorni nei quali era consentita l’apertura per la vendita. Una tradizione giunta sino ai giorni nostri, ma ora i giorni di apertura non si riducono più ad otto … per conoscere il calendario aggiornato delle aperture ti consiglio di consultare sempre il link Osmize.com

Osmize del Carso, cosa si mangia

Le Osmize del Carso, tra gusti, sapori e tradizioni
Osmize di Trieste (foto da Insta @discover_trieste)

In questi locali tipici del Carso vengono serviti solo prodotti freddi. Prosciutto crudo, prosciutto cotto caldo con il kren, pancetta cruda, lombo, salame, uova (già sode), formaggi, sottoli e sottaceti, pane casereccio e in alcuni casi la salsiccia cotta nel pane. Il tutto accompagnato da vini autoctoni come il Terrano doc, un vino dal colore rosso rubino leggermente acidulo, la cui produzione è consentita nella provincia di Trieste e Gorizia e nel Carso, o i bianchi come la Malvasia e la Vitoska.

Nelle osmize l’85% dei prodotti seriviti deve essere dell’azienda agricola stessa, mentre il restante 15% può provenire da altre aziende purchè della zona.

Insomma, poche cose ma buone e sicuramente genuine!

Le Osmize del Carso, tra gusti, sapori e tradizioni. 
Osmiza Verginella
Trieste, Osmiza Verginella (foto da Insta @riesling_o.de.r_vitovska)

Se non sei mai stato in questi luoghi è un’esperienza che devi assolutamente fare per immergerti e scoprire un territorio unico e le sue tradizioni.

Ti segnalo di seguito le osmize che, a mio avviso, non devi per nessun motivo perdere:

Azienda Agricola Verginella località Contovello, Trieste

Azienda Agricola Zidarich località Prepotto 23, Duino Aurisina

Pipan Klaric Malchina, 58/h

Osmica Štoka Contovello 29, Trieste

Osmica Coslovich Elda via Commerciale 130, Trieste

Osmica Ferfoglia via Moreri 117, Trieste

Le Osmize del Carso, tra gusti, sapori e tradizioni.
Pipan Klarič
Osmiza Pipan Klarič (foto da Insta @loredanamorticia)

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